martedì 25 marzo 2008

Un modello per Vicenza? Friburgo !



foto presa da http://de.wikipedia.org/wiki/Freiburg_im_Breisgau


Friburgo in Brisgovia

“La principale attività economica qui è l’Università – spiega Daseking [Wulf Daseking è Head Planner di Friburgo n.d.r.] – quindi persone che hanno cervello: quando dicono qualcosa, sono serie. Per prima cosa la città doveva essere ricostruita [a partire dalle ceneri della cittadina medievale rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale n.d.r.] in base a nuove idee, ed è stato fatto”. Si sono allargate le vecchie vie per contenere i tram, le cui line sono diventate “spina dorsale della città” tenendo le auto fuori dal centro medievale. “Poi negli anni ’70 c’è stato il governo di Stoccarda, che voleva costruire un impianto nucleare a 40 km da qui.
La gente col cervello ha risposto, “No, non si farà”: e quando dicono di no, significa no”.
Cancellata dai programmi l’energia nucleare, Friburgo si è ritrovata con un problema: quantità limitate di elettricità, e una popolazione in crescita. L’unica soluzione, si è detto, era di redigere insieme agli abitanti un piano di risparmio energetico per conservare le risorse esistenti. Alla metà degli anni ‘80, quand’è arrivato Daseking, il medesimo spirito di partecipazione si è applicato al progetto di Rieselfeld. Per prima cosa, un prolungamento della linea tranviaria, da realizzarsi prima dell’arrivo degli abitanti, così che non fossero obbligati a comprarsi una macchina. Poi l’idea di piccoli lotti con elevate densità di popolazione (il modello della proprietà condivisa) così che le abitazioni fossero accessibili. Dato che si trattava di famiglie, “era indispensabile un giardino pubblico ogni quattro o cinque complessi residenziali” spiega Daseking: da qui l’abbondanza di spazi da gioco.
Ancora più illuminato, il modo di affrontare le proporzioni. “Dal piano più alto di qualunque costruzione, i genitori dovevano essere in grado di chiamare i bambini in giardino, e di farsi rispondere. Era importante mantenere il contatto col terreno”. Cos ache conteneva l’altezza degli edifici. Per ridurre i furti, venivano realizzati piccoli garage (per quelli che volevano l’auto) ogni due complessi, anziché più grandi ogni cinque”. Da ogni angolatura si poteva vedere cosa succedeva nel garage. I reati dovevano calare. "

“Ci siamo sempre confrontati con Munster come città più ecologica” spiega Claudia Duppe, collaboratrice universitaria e abitante nel quartiere Rieselfeld di Friburgo, “che si trait della lunghezza delle piste ciclabili, di quanti vanno in bici a lavorare, o dei pannelli solari sui tetti”.

tratto da: http://eddyburg.it/article/articleview/10936/0/195/

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